Corso di tornitura: Come realizzare e affilare un bulino al Carburo di Tungsteno

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A cura di Davide Munaretto

In genere per la tornitura eseguita nel campo dell’orologeria si adottano da sempre utensili in acciaio legato ricavati da barrette di HSS di dimensioni abbastanza piccole.

Il problema principale è però dato dalle caratteristiche dell’HSS che non consente di operare su acciaio temprati o con durezze elevate, cosa che invece diventa imperativa se si intende procedere nella ricostruzione corretta di assi bilancieri o lavorare su quelli già esistenti in modo efficace.

Le barrette in vendita di HSS sono di sezione quadra e per la loro affilatura sono previsti fondamentalmente due passaggi, uno alla mola per sgrossare e dare forma alla losanga e poi un lungo calvario (a mio giudizio comunque non necessario) che ci vede impegnati a rendere liscia la superficie della losanga con una pietra a mano.

Questa tipologia di utensili reggono il filo tagliente per tempi limitati, e i rendimenti sono davvero molto scarsi, e se poi si seguono le regole imposte per l’affilatura, allora è meglio lasciar perdere determinate lavorazioni in quanto i tempi e i conseguenti costi finali sarebbero inaccettabili.

Per ovviare a tutto questo e rendere le cose molto più semplici, veloci, snelle ed estremamente efficienti sotto tutti gli aspetti, per nostra fortuna le moderne tecnologie degli acciai ci vengono in aiuto e infatti è sono disponibili utensili realizzati in Carburo di Tungsteno, acciaio sinterizzato dalle caratteristiche prestazionali elevatissime.

Dal momento che per l’uso in orologeria sono richiesti utensili di sezioni estremamente piccole che possono variare anche sensibilmente in funzione del tipo di tornitura che andremo ad eseguire, ecco tornarci utili le piccole punte che sovente capita di rompere e che sono interamente realizzate in questo acciaio (almeno quelle di qualità, in quanto molte hanno solo la punta riportata).

Per poterle utilizzare è sufficiente realizzare dei manici metallici ricavabili facilmente da barrette in acciaio.

Per la loro affilatura si rende però necessaria una mola diamantata e in commercio è possibile reperire con facilità discetti metallici con deposito diamantato che si prestano molto bene per questo scopo, la cosa importante è usarli ad un numero di giri elevato (15.000/30.000 rpm).

Quella che segue è la macchina da noi utilizzata che come si vede è dotata di microscopio.

Il microscopio si rende necessario in quanto gli utensili, come detto, potranno avere sezioni anche molto piccole, si consideri che il codolo delle punte ha un diametro di 3,2 mm e le sezioni quadre possono essere anche dell’ordine di 0,5 mm.

Per l’affilatura, sarà necessario realizzare un profilo quadro delle dimensioni opportune come mostrato nel video seguente

quello che andremo ad ottenere saranno bulini simili a quelli che seguono, si consideri che quelli mostrati sono usati e in parte scheggiati, e che quindi andranno riaffilati in caso di nuovo utilizzo.

nella foto seguente si possono vedere le varie sezioni ad ingrandimento di 6x.

Il più piccolo in alto a destra in genere è quello che serve per realizzare perni di piccole dimensioni come ad esempio quelli di un asse bilanciere di un orologio da polso di medie dimensioni, per orologi da donna dovremo prevedere sezioni anche inferiori.

Per ulteriori informazioni in merito all’uso dei bulini vi invito a visitare la nostra sezione tecnica.