Pratica: Come riparare una ruota dentata in modo semplice ed efficace

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a cura di Davide Munaretto

Quando si verifica la rottura dei denti di una ruota dentata, il procedimento che normalmente si adotta, prevede il riporto di una porzione di materiale che viene fissato tramite un incastro a coda di rondine per poi essere lavorato in modo da ottenere i denti mancanti.

Questa operazione per quanto possa sembrare semplice è spesso eseguita in modo molto approssimativo e senza la minima cognizione di ciò che si sta facendo con il risultato di ottenere incastri a coda di rondine estremamente invasivi con il risultato di indebolire i denti adiacenti l’incastro stesso o con profili approssimati che richiedono quantità ingenti di saldante per tenerli insieme, quindi oltre che esteticamente carenti, sono altrettanto carenti sotto il profilo della resistenza e della durabilità nel tempo.

Fatta questa premessa, nel caso in cui non si disponesse di mezzi efficaci per una corretta divisione del riporto, suggeriamo di utilizzare un sistema molto semplice quanto efficace anche per ruote di dimensioni ridottissime, che è quello del “trapianto” di porzioni di dentatura sfruttando una delle principali caratteristiche di una ruota dentata: il suo MODULO.

Come sappiamo il modulo di una ruota è dato dalla semplice relazione m=dp * z, ovvero diametro primitivo per numero di denti.

Partendo da questo assunto è molto semplice ad esempio identificare una ruota con modulo uguale a quella da riparare oppure trovare una ruota simile che possa fornirci una porzione di dentatura già pretagliata solo da impiantare e nella peggiore delle ipotesi da aggiustare leggermente ottenendo profili e divisioni molto simili se non identici a quelli originali con semplici mezzi e senza la necessità di fresare o dividere l’inserto.

Quello che segue è un caso limite in cui la ruota oltre ad avere spazi molto limitati per l’inserto e quindi rendendo inefficaci altre soluzioni di ripristino era di forma complessa trattandosi di un Conoide di dimensioni ridotte di un orologio a Verga.

Nel caso specifico inoltre trattandosi di una dentatura realizzata fra fine 700 e primi 800, era a denti diritti con modulo e forma non del tutto classificabile.

Per la riparazione abbiamo quindi trovato una ruota che avesse denti con passo adatto e che opportunamente ridotti e profilati riproducessero quelli in oggetto.

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In questa sequenza è possibile vedere i passaggi che portano alla corretta profilatura della dentatura e del suo impianto che deve avvenire per interferenza per poi essere bloccato con saldatura, tutta l’operazione è stata eseguita a mano con il solo utilizzo di piccole lime.

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verco12

Questo metodo è particolarmente comodo ed efficace in caso di ruote con corone ribassate dove non si ha la possibilità di eseguire incastri profondi o come detto in caso si voglia procedere in modo veloce e preciso anche non disponendo di fresatrice e frese a modulo.

Per altre informazioni riguardo le operazioni di riporto, dimensionamento e restauro di ruote dentate vi rimandiamo agli articoli presenti nella sezione tecnica del nostro sito.